venerdì 7 settembre 2012

la Sardegna che sprofonda

Si è industrializzata un’isola intera per strapparla al banditismo. Prima l’hanno fatta vergognare della sua lingua, finché le città se la sono dimenticata, e poi le hanno strappato il suo tessuto economico, l’unico che se modernizzato poteva dare ricchezza, quello agropastorale, per combattere quella che Giovanni Lilliu chiamava “la Costante rivoluzionaria sarda”, quel banditismo socialista degli anni ’70 che tanto aveva intrigato Giangiacomo Feltrinelli. In Sardegna, a Ottana (NU) hanno distrutto l’identità durante il ’900, le hanno costruito in paese delle cattedrali nel deserto, con l’illusione del capitalismo moderno e dello stipendio fisso. Oggi rischiamo di ritrovarci con altri 500 posti di lavoro in meno, un po’ per distrazione e sciatteria della Regione, un po’ perché ci sta crollando tutto addosso e tutto assieme in pochi mesi (per citare un sottosegretario all’economia, “Una crisi alla volta, non possiamo mica pensare solo alla Sardegna”). Il settore chimico, quello a partecipazione pubblica, è entrato in crisi da prima del 2008, la recessione qui è iniziata negli anni ’90 quando ancora si faceva debito senza preoccuparsene. Con il crollo di Enichem, l’Eni ha praticamente abbandonato l’area. Qui prima dell’ultima depressione si è comunque lottato per far nascere altre realtà e attività che hanno purtroppo conosciuto a cicli anch’esse la parola cassa integrazione. Ancora una volta a sancire la fame per i sardi è il costo dell’energia, Terna infatti ha declassato lo stabilimento di Ottana, già da alcuni mesi, a impianto di “serie b”, comprando l’energia da Enel invece che dal gruppo Clivati che costa 200 euro in meno a megawatt. L’accordo stracciato da Terna che doveva valere fino alla fine del 2012 garantiva l’approvvigionamento da Ottana Energia. Anche in questo caso se chiude la Ottana Polimeri, circa 230 dipendenti, l’effetto a catena sarà immediato e ci troveremo di fronte alla morte dell’ennesimo territorio. Sempre più chiaro che la vertenza si chiama Sardegna.

di Claudia Sarritzu | @CSarritzu (6 settembre 2012)


Pubblico questo articolo trovato in Internet su "La mosca Tze Tze", perchè in TV, a meno che qualche lavoratore Sardo non si tagli, arrampichi o seppellisca e 400 metri di profondità in una miniera, non ne parla mai nessuno, ma i problemi non solo rimangono tutto l'anno, ma aumentano di anno in anno.
Bisognerebbe ricordare a certi Signori al Governo e agli Editori, che la Sardegna è una regione Italiana sempre, che non esiste solo a Luglio per le vacanze dei calciatori e ad Agosto per quelle della gente comune.
Sopratutto che non è solo Costa Smeralda e Ville Certose e certosine varie.

Ciao

Marcello

lunedì 14 maggio 2012

Capitano mio capitano........

Oggi voglio fare una dedica ad una persona che per capacità,serietà, professionalità e coerenza, dovrebbe essere preso come esempio da tanti ragazzi a prescindere dalla fede sportiva. Un vero signore, di quelli che nel mondo del calcio dei nostri tempi si fa fatica a trovare e che in mezzo a tutti questi tatuati trombaveline sembra quasi stonare. Per questo motivo, mi sento un pò triste a sapere che dal prossimo campionato non lo vedremo più scendere in campo a regalarci le sue magie. E da tifoso Juventino, non posso che dirti un enorme GRAZIE ALEX!!!!!

lunedì 7 maggio 2012

Memento Moro ( Da SPINOZA)

Andreotti vicino alla morte. Ma almeno stavolta è la sua. Andreotti morto per qualche minuto su Wikipedia. Meglio di niente. Intorno ad Andreotti si stanno stringendo gli amici più cari. Disposti agli angoli del pentacolo. Migliorano le condizioni di Giulio Andreotti. Ora è disposto a trattare. I medici rassicurano: “Andreotti non è in pericolo di vita”. Semmai il contrario. Andreotti sta bene e fa battute. E tutti ridono. Andreotti: “Trattatemi come un paziente normale”. Ok, per gli esami c’è posto il 6 ottobre. Agenzia delle entrate, malvivente tiene in ostaggio inermi cittadini. Toglietemi una curiosità, è mica in giacca e cravatta? “Sono senza soldi, mi uccido” “Sportello otto”. Dopo l’irruzione dell’uomo nell’Agenzia delle Entrate si sentono esplosioni. Ha curiosato nella posta. L’uomo si è asserragliato all’interno dell’Agenzia delle Entrate prendendo 16 ostaggi. Ora ne deve restituire 32. Schifani dà il calcio d’inizio di una partita tra detenuti. Poi avanza palla al piede. Mauro Repetto si racconta. È il dramma degli esodati. L’ex 883 si esibisce in teatro a Parigi. “Ehi, perché il tizio vicino ad Amleto sta ballando?” Bimbo di quattro anni spara al padre perché non può avere la Playstation. Ma non è la stessa cosa. Sedicenne giapponese ritrova il suo pallone in Alaska dopo lo tsunami. “Mettici meno effetto, Holly!” Il governo americano: “La prossima volta te lo buco”. Berlusconi pagò Cosa nostra. Per travestirsi da Stato. La Cassazione stabilisce che sono illegittime le ipoteche per debiti sotto gli 8.000 euro. E che i relativi suicidi non saranno convalidati. Maroni accusa Beppe Grillo di essere violento e forcaiolo. La tipica intolleranza di chi ha smesso. Un pensionato su dieci prende meno di 500 euro al mese. Per sentirsi giovane. Individuato il punto G. Ma non è una buona scusa per smettere di cercare. La scoperta è stata fatta su un cadavere. Quindi chi è sposato è a buon punto. Termini, collisione fra due Frecciarossa. Era lo spot di Montezemolo. Due Frecciarossa si scontrano, quattro carrozze inclinate. Ma è il doppio tonneau che strappa l’applauso. Immediati i soccorsi ai feriti: “Biglietto, prego”. Giovane ambientalista si lancia dentro una centrale nucleare. Ora è Rutelli. Dati Onu: 63 giornalisti morti all’anno. Comincia a somigliare a un lavoro. Ogni anno muoiono 63 giornalisti. “Che cosa si prova?” Porta a Porta celebra le duemila puntate. E stiamo parlando solo del caso Franzoni. Arriva il navigatore per anziani. “Ho già raccontato di quando dovevi girare a destra?” A 65 anni Sylvester Stallone girerà Rambo 5. “Adrianaaaaa!”

lunedì 2 aprile 2012

Miseria e mobilità ( Da Spinoza)

Sotto esame la riforma del lavoro. Punta al 18.

La Fornero ai sindacati: “Senza sì, niente paccata di miliardi”. Ci stai troppo dentro, zia.

Riforma dell’articolo 18, la Fornero invoca il modello tedesco. Per ogni assunto verranno licenziati dieci operai.

Susanna Camusso: “Gli unici che subiranno questo provvedimento sono i lavoratori”. Eh, ma non è che si può bloccare tutto per gli interessi di poche persone.

(La Camusso ha a cuore tutti i lavoratori che rischiano il posto. Tranne il suo parrucchiere)

Anche sul lavoro il Pd si divide. Prima o poi scopriremo i deputati primi.

La Cgil: “Un onorevole compromesso”. Penso parlino di Bersani.

“Parlerò stasera dell’accordo, se di accordo si può parlare”, ha dichiarato un segretario di partito, se partito si può dichiarare.

Monti: “Tutte le parti hanno rinunciato a qualcosa”. Per esempio, i lavoratori al lavoro.

Il premier: “Io non cerco consensi”. Sa che alle banche piace così com’è.

“Sento il peso di decisioni difficili ma necessarie”, ha dichiarato Monti alle prese con un menù coreano.

Bersani parla di “irresponsabilità di Monti”. Se ne sta lì in piedi e rovina tutte le foto.

La riforma avvicinerà lavoratori fissi e precari. Ora dite “cheese”.

Con le nuove regole ci saranno più contratti a tempo indeterminato, ma licenziare sarà più facile. Perché non te lo aspetti.

Bersani: “Sul lavoro io sono con gli italiani”. Nel senso che presto perderà il posto.

“Particolare attenzione va rivolta agli ultracinquantenni disoccupati da più di un anno”. Potrebbero causare ritardi sulle linee ferroviarie.

Monti ci tiene molto a sottolineare il ruolo del ministro Fornero: “È la sua riforma”. Come la legge era di Biagi.

Bagnasco insiste sulla necessità di un lavoro per tutti. Deve aver calcolato l’otto per mille di zero.

Il Messico conquistato dal Papa. Non si vedeva un’accoglienza così dai tempi del serpente piumato.

Ratzinger arriva a Cuba accolto dai vescovi e da un picchetto militare. Per farlo sentire doppiamente a suo agio.

Il Papa: “Parlo ai cubani, ovunque si trovino”. Poi è riuscito a togliersi il sombrero.

Emilio Fede lascia il Tg4. Panico fra le coppiette.

Confalonieri licenzia Fede mentre Berlusconi è allo stadio. Il delitto perfetto.

(Mediaset licenzia Fede. Un po’ come un tumore che si opera di appendicite)

Fede si barrica nel suo ufficio e non apre. Non ha una coppia vestita.

Una banca svizzera aveva respinto a Fede un deposito di due milioni e mezzo. Erano in fiches.

Fede assicura che dietro quei soldi non ci sono attività disoneste. Dunque non si tratta del suo stipendio da direttore.

Dopo il Tg4, Fede annuncia di voler scendere in politica. Insomma di lavorare non se ne parla.

Emilio Fede annuncia la sua candidatura con il Pdl. Svelando le sue idee politiche.

“Lascio il Tg4 ed entro nel Pdl”. Un po’ come andare dalla cucina al soggiorno.

Il congedo di Fede: “Il Tg4 è la mia vita”. Infatti è durato troppo.

Il Führer diventa testimonial di uno shampoo. Hair Hitler.

Il volto di Adolf Hitler usato per reclamizzare uno shampoo. Butta giù dallo scaffale quelli delle altre marche.

La comunità ebraica si indigna: “Nessun campione omaggio?”

Obama: “Vogliamo ridurre gli arsenali di bombe atomiche”. Basta farne esplodere una.

Berlusconi pensa a un film sulla sua vita politica. Brivido quando si scopre che mamma Rosa è lui con la parrucca.

venerdì 23 marzo 2012

lunedì 13 febbraio 2012

Ciao Whitney





Grazie per le emozioni che ci hai regalato con la tua voce. R.I.P.

martedì 7 febbraio 2012

Taxes driver (da Spinoza)

Monti: “Il posto fisso è monotono”. Così recita il nuovo articolo 18.

(Per Monti il posto fisso è monotono. Forse perché gliene parlano tutti)

“Il lavoro fisso? Monotono”. L’Italia è una repubblica fondata sull’improvvisazione.

“Abituatevi a non avere un posto fisso”. È quello che dico sempre alle vecchiette sull’autobus.

“È bello cambiare lavoro” ha detto Mario Monti, 68 anni, pornodivo.

Per Brunetta e Sacconi “le parole di Monti suscitano simpatia”. Un po’ come loro due.

Monti: “Con questa manovra il Pil crescerà del 10%”. È lì che interverrà la terza lama.

Il Pd al premier: “È impossibile tutelare un lavoratore che non ha un posto di lavoro”. Mai una volta che stiano allo scherzo.

Monti: “Tutte le cose che stiamo facendo sono volte alla ricerca della consapevolezza”. Bel tentativo, ma il Dalai Lama non ha una lira.

Tesoriere della Margherita ruba 13 milioni di euro. Per rassicurare i moderati.

(13 milioni di euro. Ecco cosa può spingere un uomo a chiamare Rutelli “capo”)

Il senatore Lusi indagato per aver sottratto 13 milioni alla Margherita. Assolto perché il partito non sussiste.

Non stupisce che Rutelli non si fosse accorto di niente. Stupisce di più che non se ne sia accorta la Palombelli.

Rutelli si costituirà parte offesa. Sta già perfezionando il broncio.

Confalonieri sulle frequenze tv: “Nessuno ci ha mai regalato nulla”. Sono abituati a servirsi da soli.

Le proteste di Mediaset: “È stata sospesa la legalità. Perché ripristinarla adesso?”

Falsi medici curavano con acqua di Lourdes: denunciati. Non vedo il motivo, vi hanno fatto risparmiare il viaggio.

Arrivano le aziende con un solo euro di capitale. Come la Parmalat.

Ai giovani basterà un euro per avviare un’impresa. Se esce croce andranno all’estero.

Presto nasceranno imprese con un solo euro. A Equitalia piacciono piccole e indifese.

Gli under 35 potranno avviare un’impresa con un solo euro. Se la nonna glielo dà.

Stagista del Sole 24 Ore si butta dal quinto piano e muore. E un posto al Sole ancora ci sarà.

La Fiat crea 1.800 posti di lavoro in Illinois. Sarà durissima per i pendolari di Melfi.

Scilipoti ha un sosia. La famosa controfigura di merda.

Pescatori a Montecitorio. Speriamo non siano dodici.

Scontri tra la polizia e i pescatori. Però ammettetelo, finalmente una cosa originale.

Degenera la protesta dei pescatori. Cinque feriti grossi così.

Monti: “Spero che il malcontento rimanga entro ambiti di civiltà”. Chiedetegli se posso mugugnare.

Si intensifica la protesta di autotrasportatori e tassisti. Anche per questo governo i problemi vengono dalla strada.

Nella capitale disagi soprattutto per i turisti stranieri. Per fortuna c’erano quei biglietti della metro da venti euro.

A Roma anche i tassisti napoletani. “Signo’, da qui si passa per forza”.

Un tassista milanese è stato picchiato e derubato da un collega. Che lo aveva scambiato per un turista.

(Era da un po’ di tempo che Roma non veniva bloccata da qualcosa di potente, antipatico e che finisce per -axi)

Aumentano i disagi provocati dallo sciopero dei camionisti. Ora una trattoria vale l’altra.

Manifestante travolto da un tir guidato da una collega tedesca. Gli stranieri tornano a investire in Italia.

Napolitano firma il decreto liberalizzazioni dopo quattro giorni. Era fuori allenamento.

Liberalizzati gli orari di apertura dei negozi. In qualsiasi momento sarà possibile passare davanti alle vetrine e sospirare.

I giornalai avranno la facoltà di applicare sconti. Un po’ come i giornalisti.

Aumentano le facilitazioni per i portatori di handicap. Da oggi anche loro potranno parcheggiare negli spazi contrassegnati con la carrozzina.

Un unico certificato garantirà ai disabili tutte le agevolazioni. Per cui non meravigliatevi dell’auto posteggiata dentro al cinema.

I versamenti Inps dovranno essere effettuati con strumenti di pagamento elettronici. Vado subito a dirlo al mio frullatore.

Le aspirine saranno vendute in autostrada, i fornai lavoreranno il sabato e anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto a una certa età.

Introdotti viaggi low-cost per anziani e disabili. Purché di sola andata.

Timori per lo sciopero dei notai. Potrebbe finire.

Saranno abolite le tariffe minime degli avvocati. Tutti devono potersi permettere un reato.

Semplificazione, gli uffici anagrafe di tutta Italia si connetteranno tra loro online. Cazzo, che torneo!

Le amministrazioni potranno scambiarsi i dati dei cittadini. O chiedere direttamente a Zuckerberg.

La carta d’identità scadrà il giorno del tuo compleanno. Da un’idea di Oscar Wilde.

(“Mi dia quella marca da bollo. Alla mia fidanzata starà benissimo”)

Afghanistan, i caccia italiani saranno dotati di bombe. Ma non possiamo pisciare come tutti gli altri?

In Svizzera nascerà un paese per soli malati di Alzheimer. Così ogni giorno potranno conoscere gente nuova.

È morto Oscar Luigi Scalfaro. È vissuto così a lungo da diventare un esempio di laicità.

Scalfaro rifiutò di nominare Previti ministro della Giustizia. Nel caso servisse per le indagini.

Vendola: “Scalfaro è stato luce forte e calda fra le tenebre”. È che Bersani aveva detto “faro”.

Scalfaro prese il posto che doveva essere di Andreotti. E ora l’ha fatto di nuovo.

Il Papa guarda la neve dalla finestra. Poi uscirà a fare il pupazzo.

lunedì 6 febbraio 2012

ROMA LAMENTONA

Da un paio di giorni i TG e i Notiziari mettono in risalto i problemi riscontrati a Roma a causa di una abbondante ( ma prevista) nevicata.
Della polemica tra il sindaco Alemanno e la Protezione civile e di tutti i disservizi che tanti abitanti delle zone periferiche stanno subendo a causa di 35 cm. di neve.
Senza dubbio, in una zona dove non sono abituati a vederla, la neve è causa di disagi, anche se poca.
Poi, ieri pomeriggio, mentre ero al computer, vedo che un amico che abita a Montiano, provincia di Cesena, era collegato con Skype e decido di chiamarlo per chiedere com'era la situazione neve in quel della Romagna e dopo avermi riferito che il livello della neve aveva raggiunti i 120 cm. e che continua a nevicare da 4 giorni ininterrottamente.
Vi allego le foto che mi ha inviato.
Questa è casa sua.
Questo è il borgo di Montiano


Queste sono le strade.

A questo punto di tutti i problemi lamentati da Roma, non so più cosa pensare........cioè......un idea ce l'avrei anche......

martedì 24 gennaio 2012

Evasori Fiscali Liberalizzati ( Un ignoto poeta scontento)

Caro tassista che dichiari 1000 euro al mese, che non si sa chi te l’ha fatto fare allora di

comprarti la licenza a duecentomila, forse c’hai pure ragione quando dici che la

liberalizzazione dei taxi come la soluzione di tutti i problemi dell’Italia è

un’ingiustizia.

Caro onorevole deputato che non arrivi alla fine del mese con i 16.000 euro di indennità,

forse c’hai pure ragione che non è abbassandovi lo stipendio di qualche euro che se

risolvono i problemi dell’Italia.

Caro farmacista che ti “tocca” ereditare un’attività dei cui servizi in molti vorrebbero

poter fare a meno ma nessuno può, forse c’hai ragione pure te quando dici che non è

liberalizzando il mercato delle farmacie che si risolvono i problemi dell’Italia.

Caro vescovo, che ti tocca stare una vita senza trombare, forse c’hai ragione pure te,

quando mi dici che se la chiesa pagasse l’ici non ci farebbe più tutto quel bene che c’ha

fatto in questi secoli di oscurantismo culturale.

Caro benzinaio che mi vendi la benzina manco fosse chianti, forse c’hai ragione pure te a

dirmi che le liberalizzazioni non mi faranno calare il prezzo e ti metteranno pure sul

lastrico.

Caro povero possessore di uno Yacht da 19 metri o di un Porche Cayenne, lo so che ti tocca

fare gli straordinari in miniera per poterti pagare le rate di quell’unica soddisfazione che

ti sei potuto concedere in una vita fatta di sacrifici e rinunce, forse c’hai ragione pure

te quando mi dici, che se ti ci metto pure la tassa ti rovino, te e tutti gli operai che

lavorano nei cantieri e nelle fabbriche della Porche per quel discorso dell’offerta e della

domanda.

Caro amico notaio, della cui professione devo ancora riuscire a comprendere l’utilità, c’hai

ragione pure tu quando me dici che il lavoro è l’unica cosa buona che ti può lasciare tuo

padre dopo averti condannato fin dall’infanzia alla certezza che avresti fatto quel

mestiere, tanto che apponevi timbro e firma pure sugli scambi delle figurine alle elementari

in cambio della merendina, e che non ce la possiamo prendere con voi, che in fondo siete

solo 6000, che cosa vuoi che contino 6000 persone su una popolazione di 60 milioni.

Mò che ci penso, stai a vedere che il problema sono proprio io, io che vi sto ancora ad

ascoltare invece che venire in piazza a darvi foco uno per uno. Che per fortuna sono

contro la violenza.

Che mi chiedo dove eravate simpatici amici, quando i governi di un colore o dell’altro si

inventavano la flessibilità spazzando via ogni garanzia per chiunque non fosse vostro figlio

e noi scendevamo in piazza a prendese manganellate e lacrimogeni?

Dove eravate quando il governo giocava a sudoku con le nostre date di nascita e i contributi

versati? Dove eravate quando Fiat, Omsa & Co. licenziavano e trasferivano gli stabilimenti

all’estero?

Dove eravate mentre amichevoli poliziotti manganellavano studenti che in piazza chiedevano

una scuola e una università più giuste ed efficienti anche per i vostri figli?

Dove eravate piccole amorevoli teste di cazzo, quando pur di non controllare i vostri

negozi, le vostre attività, si cercava di dare la colpa della crisi a quattro disgraziati di

immigrati, per esempio prendendosela con le “frutterie etniche” (sic.) o i negozi di kebab.

Ecco io non so dove eravate, ma so dove vorrei mandarvi: affanculo.

p.s. può darsi mi sia dimenticato qualcuno.