martedì 31 maggio 2011

venerdì 20 maggio 2011

mercoledì 11 maggio 2011

DELIRIO


Dal Corriere della Sera
Più poteri al premier, meno al Colle"
09:26 POLITICA Berlusconi all'attacco: «I pm di Napoli chiudono le discariche per le elezioni. I leader di sinistra?
Non si lavano molto». E il premier annuncia una «legge per aumentare i sottosegretari»
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DEFINIZIONE DA WIKIPEDIA
In psichiatria, il termine delirio indica una varietà di stati mentali confusionali in cui l'attenzione, la percezione e la cognizione del soggetto appaiono significativamente compromesse. In questo caso è meglio utilizzare il termine Delirium. Di per sé il delirium non è una patologia quanto una sindrome (un complesso di sintomi) che può presentarsi in diverse forme, essere acuta o cronica ed essere espressione di una sofferenza metabolica del cervello che può avere molteplici cause. Il termine «delirio» deriva dal latino lira, "solco", per cui delirare significa etimologicamente "uscire dal solco", ovvero dalla dritta via della ragione.[1]

Il termine delirio in senso stretto (convincimento errato incorreggibile) si riferisce ad un disturbo del contenuto del pensiero, che può essere presente in varie malattie psichiche (psicosi), ad esempio nella schizofrenia, negli episodi depressivi o maniacali con sintomi psicotici, nel disturbo delirante cronico (o paranoia). Le forme croniche di delirio, basate sull'elaborazione razionale e lucida di un sistema di credenze errate, possono essere l'unico sintomo di una patologia psichica, in questo caso si parla in particolare di disturbo delirante cronico o paranoia.

Il delirio è una sindrome piuttosto comune; per esempio, è stato stimato che una percentuale compresa fra il 10% e il 20% degli adulti ospedalizzati si trovino almeno sporadicamente in questa condizione. La percentuale sale al 30%-40% del caso dei pazienti anziani.
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A questo punto ci manca solo che ci chiedano di indossare le mutande sopra i vestiti per poter controllare che siano pulite e siamo a posto.

martedì 10 maggio 2011

Caspira !!!! Proprio come in Italia......



Il premier e la crisi nucleare:
«Rinuncio al mio stipendio»

La scelta di Naoto Kan: niente soldi fino alla fine dell'emergenza a Fukushima


Naoto Kan (Photomasi)
MILANO - A partire da giugno il premier giapponese Naoto Kan rinuncerà al suo stipendio fino alla fine della crisi nucleare negli impianti atomici di Fukushima, danneggiati dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo scorso. «Continuerò a percepire la retribuzione che mi spetta come membro del parlamento ma non quella da primo ministro, né altri bonus» ha annunciato il capo del governo di Tokyo, secondo il quale «come la compagnia elettrica Tepco, l'esecutivo giapponese ha una grande responsabilità in questa crisi». Il Paese, ha aggiunto Kan, abbandonerà il piano per incrementare la quota di energia derivata dal nucleare al 50% dall'attuale 30%. Il premier ha parlato durante una conferenza stampa, sostenendo che il Giappone ha adesso bisogno di «ripartire da zero» nelle politiche energetiche di lungo termine, dopo la crisi di Fukushima.

INDENNIZZI - Intanto, la compagnia elettrica giapponese Tepco, che gestisce la disastrata centrale nucleare di Fukushima Daiichi 1, ha chiesto aiuti economici statali al governo di Tokyo, con i quali poter fare fronte ai pesantissimi indennizzi che dovrà versare per risarcire i danni provocati dalla fuoriuscita di radioattività dall'impianto.