mercoledì 22 dicembre 2010

martedì 21 dicembre 2010

IL LAVORO DEGLI ALTRI di Beppe Grillo

In posta trovi la banca. Alla stazione i centri commerciali. Non puoi ancora spedire un pacco allo sportello bancario, ma è solo questione di tempo. E' il trionfo della universalità. Il politico passa il suo tempo in televisione, ma non in Parlamento, fa l'attore, non le leggi. Chi viene eletto, a tutti gli effetti, è come se fosse assunto dalla RAI. C'è una repulsione crescente verso il proprio mestiere che spinge a fare altro. Il treno in orario per Moretti è meno importante dei supermercati delle Grandi Stazioni. Benetton in teoria fa maglioni, in pratica gestisce autostrade, un'attività di cui non ha alcuna esperienza con la quale incassa però miliardi di euro di pedaggi. Colaninno, ex Telecom, ex Olivetti, ex tutto, va in Vespa e si occupa di Alitalia non sapendo una cippa di trasporto aereo. E' l'apoteosi dell'incompetenza.
Le escort diventano ministre, i giudici fanno i deputati e molti deputati vorrebbero fare i giudici, il governo emana le leggi al posto di governare e l'opposizione, oltre a opporsi, trova il tempo di collaborare. L'oncologo Veronesi si improvvisa esperto nucleare. Fare altro serve a combattere la noia del proprio mestiere. Meglio dilettante ogni giorno, che professionista per tutta la vita. Solo chi affronta la sua attività con lo spirito del dilettante puro può svolgerla senza distrazioni, con la leggerezza dell'improvvisazione, Bertolaso delle catastrofi ad esempio, o Gasparri quando era ministro inconsapevole delle Telecomunicazioni.
Fare altro non significa, come è ovvio, rinunciare allo stipendio per il quale si è pagati per fare qualcos'altro. Anzi. L'"altrismo" non va confuso con l'altruismo, pur avendone l'assonanza. Se il delitto non paga, esattamente come Tremorti, fare il sindaco e il senatore, l'attore di teatro e il deputato, l'avvocato e il parlamentare paga doppio e anche triplo. L'altrismo sviluppa sinergie impensabili insieme ai portafogli. L'importante è partecipare (all'incasso). Trovare un ministro che fa il ministro, un eurodeputato che fa l'eurodeputato, una puttana che fa la puttana è un'impresa disperata. C'è pure chi si improvvisa leader mentre è presidente della Camera e chi partecipa alla stesura delle leggi come presidente della Repubblica.
L'attività del vicino è sempre più verde. Babbo Natale farà anche la Befana e i Re Magi insieme a San Giuseppe. Il trasformismo, vecchia malattia del Paese, che colpisce inesorabilmente gli italiani, da Giolitti a Scilipoti (con rispetto parlando) si è trasformato nella schizofrenia sociale, Ognuno è anche altro. L'importante, come sempre, è non lavorare e soprattutto, non prendersi le proprie responsabilità.

giovedì 9 dicembre 2010

Michael Buble - Song for you


...nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell'amicizia rende possibile resistere, anche se l'amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L'amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce....

Pam Brown

venerdì 26 novembre 2010

Naginatajutsu: l’arte della lancia curva


L’arte del maneggio dell’alabarda o naginata venne conosciuta nell’antico Giappone come naginatajutsu. Questo metodo di combattimento veniva praticato secondo innumerevoli stili e vi erano specializzazioni imperniate sull’uso di tutti i vari tipi di lance. In Giappone abbondavano le scuole di bujutsu specializzate nell’uso dell’alabarda. Tutti questi ryu (scuole) che praticavano l’arte della naginata avevano in comune un numero rilevante di tecniche basilari, come gli affondi (tsuki), i fendenti (kiri) e le parate (uke) che erano comuni a tutte le armi da taglio. Le posizioni iniziali, i movimenti introduttivi, gli stili adottati per avanzare verso l’avversario o per portarsi fuori dalla portata della sua lama, i modi per raggiungere un bersaglio o per eludere un assalto, variavano da una scuola all’altra e venivano diligentemente studiati ed applicati durante i combattimenti.
La naginata e il nagamaki (una variante dell’alabarda classica) vennero adottati sin dall’inizio dal bushi. Maneggiati eseguendo tipici movimenti circolari, potevano entrambi essere utilizzati sia a cavallo sia a terra; il nagamaki in particolare veniva usato spesso per troncare le gambe dei cavalli dei nemici.
Sotto l’aspetto pratico quest’arte si componeva di tecniche di attacco, contrattacco e difesa che derivavano dalle posizioni fondamentali di guardia e dai movimenti basilari che, fluendo armonicamente l’uno nell’altro, facevano della disciplina del naginatajutsu uno dei metodi di coordinazione più spettacolari ed efficaci tra quelli che si sono evoluti dal medioevo nipponico.
La pratica del naginatajutsu richiedeva un vigore singolare. Infatti, quest’arma lunga e pesante veniva utilizzata per portare colpi diretti o rovesciati, a seconda dell’impiego assennato da parte del guerriero della lama, del manico e del codolo (ishizuki). Fondamentale da parte del bugeisha era l’abilità nel cambiare rapidamente la posizione della lama, tramite una veloce inversione delle mani sull’asta, che gli consentiva di portare i singoli colpi come avrebbe fatto con la katana, ma con il vantaggio aggiuntivo di rimanere a una distanza maggiore dall’avversario grazie alla lunghezza del manico.

giovedì 25 novembre 2010

Bojutsu: l’arte del combattimento con il bastone

L’uso sistematico del bastone (bo) a fini marziali era noto come bojutsu o arte dell’asta ed era basato su un’arma di legno duro lunga circa 180 centimetri (rokushaku-bo). Come arte della difesa, il bojutsu si incentrava su tattiche volte a respingere l’attacco portato con la spada, ma poteva controllare efficacemente anche altri tipi di arma.
Il repertorio del bojutsu comprendeva tecniche per colpire, bloccare, schivare o affondare. Il gyakute uchi, una sorta di tecnica offensiva ad impugnatura rovesciata, era un sistema di attacco fondamentale che ogni esponente del bojutsu doveva essere in grado di dominare; infatti un colpo portato con l’asta secondo questo stile sviluppa una forza sufficiente a spezzare una spada di metallo o a rompere un osso.
Il bo era un’arma formidabile soprattutto considerato l’allungo che consentiva di mantenere a distanza qualsiasi avversario. I colpi basilari di questa disciplina venivano normalmente praticati in forma di fluidi esercizi formali (kata) eseguiti da uno studente armato di una spada di legno (bokken) e dal suo avversario che usava il bastone lungo (bo). Le tecniche utilizzate negli esercizi formali includevano tutta una serie di colpi con traiettoria circolare (uchi) sferrati alle parti superiori o inferiori del corpo, colpi di  rovescio (gyaku uchi), affondi (tsuki) e tutto un gruppo di parate (uke) e bloccaggi portati sulle mani o sugli avambracci, finalizzati ad impossibilitare l’avversario a proseguire il combattimento. 

mercoledì 24 novembre 2010

Iaijutsu: l’arte dell’estrazione della spada


Lo iaijutsu era l’arte di estrarre la spada e di uccidere l’avversario con un unico e fluido movimento.
Il termine iaijutsu letteralmente significava arte o tecnica (jutsu) dell’estrazione (iai). Questa disciplina venne solitamente praticata con l’utilizzo della spada classica dei samurai: la katana, oppure, in alcuni casi, con una spada creata appositamente per quest’arte: lo iaito.
Lo iaijutsu consisteva nell’esecuzione d’un solo colpo perfetto. Era un combattimento finalizzato a un unico terribile momento che seguiva un rituale di elaborati gesti con la katana, un turbinio di movimenti brevi come esplosioni, alternati a pause d’attesa composta.
A differenza del kenjutsu, generalmente lo iaijutsu veniva eseguito come esercizio individuale (tandoku renshu) e attribuiva un rilievo singolare al fatto che l’esponente poteva essere inginocchiato (seiza), accosciato (iai goshi) o in piedi (tachi waza), trovandosi dunque relativamente impreparato per il combattimento. Il bugeisha assumeva queste posizioni per poi reagire all’istante ad un assalto di un ipotetico aggressore, eseguendo uno o più colpi contemporaneamente.
Erano quattro le fasi tecniche dello iaijutsu alle quali veniva attribuito il rilievo maggiore: il nukitsuke (l’estrazione), il kiritsuke (l’azione di taglio), il chiburi (la rimozione del sangue dalla lama) e il no-to (il riporre la spada nel fodero). Ciascuna di queste fasi doveva essere effettuata con efficienza e andava sfumata in un’unità di esecuzione sulla quale prevaleva uno stato continuo di vigilanza sull’avversario (zanshin).
I kata utilizzati per apprendere questa disciplina comprendevano sistematicamente attacchi frontali, laterali, alle spalle, oltre che da qualsivoglia direzione possibile. L’essenza dell’arte stava nella rapidità fulminea e nella precisione infallibile della sua esecuzione, perché lo scopo era quello di sbaragliare l’avversario con il minor numero di colpi possibile.
Nell’arte dello iaijutsu era quindi essenziale che la katana venisse estratta con la massima velocità, sia che la si usasse per tagliare (kiri) che per colpire con il manico (tsuka ate). Precisione e potenza di esecuzione dell’estrazione, combinate con la velocità con la quale si colpiva, permettevano di affrontare un aggressore che avesse già iniziato il suo attacco.
La grazia mostrata dallo spadaccino nell’eseguire questa istantanea estrazione, caratteristica dello iaijutsu, richiedeva una profonda concentrazione durante l’esecuzione e un grado di abilità che si potevano raggiungere solo dopo innumerevoli ore di appropriato addestramento.
Gli esponenti dello iaijutsu erano tradizionalmente tenuti ad utilizzare solo una lama viva, ovvero ben affilata; infatti, senza una spada vera, era impossibile generare quell’atteggiamento mentale necessario all’arte stessa. Pertanto, se eseguita correttamente, la tecnica dello iaijutsu portava l’esponente a una distanza di una frazione di centimetro dalla lama, facendo dell’esecuzione un vero e proprio gioco con la morte, gioco che per essere effettuato con perizia andava ripetuto più volte ogni giorno.

martedì 23 novembre 2010

Kenjutsu: l’arte del combattimento con la spada



La spada rappresentava il bene più prezioso di un samurai. L’uso corretto di quest’arma richiedeva anni di pratica, non solo per l’affinamento della tecnica ma anche e soprattutto per l’addestramento mentale e spirituale.
Per il bushi la spada era considerata l’arma basilare per il suo allenamento marziale. Egli fece quindi della katana o tachi la propria arma principale ed elaborò metodi per utilizzarla nel modo più efficace possibile. Tali metodi, denominati kenjutsu, o arte della spada, divennero la testimonianza più elevata della destrezza marziale del bushi.
L’addestramento nell’arte della scherma dei guerrieri giapponesi consisteva anticamente nell’esecuzione di kata, o forme, nelle quali le situazioni tipiche del combattimento venivano studiate e riprodotte in forma codificata, cioè secondo sequenze prestabilite.
Nell’antico Paese del Sol levante gli scontri e le sfide con la katana si risolvevano di solito molto rapidamente e non era insolito il caso in cui entrambi i contendenti trovassero la morte. Per questo motivo e per evitare infortuni ai praticanti durante l’allenamento nei dojo, sempre possibili con l’uso di spade autentiche, i bugeisha del Giappone feudale idearono spade di legno conosciute con i nomi di bokken e bokuto. Il bokken era un solido pezzo di legno, estremamente duro, lavorato come una spada, che aveva la forma, la lunghezza ed il peso il più possibile vicini a quelli di una lama vera.
Attraverso l’uso della spada il samurai imparava ad affrontare tutte le altre armi che avrebbe potuto trovarsi di fronte nel combattimento. Il kenjutsu divenne pertanto un energico precettore di ginnastica marziale, terreno di addestramento per l’unità dell’occhio e della mano. Questa disciplina insegnava come valutare la distanza ottimale per lo scontro (ma-ai) e l’opportunità per attuare l’attacco (suki), nonché il controllo fisico e mentale sul nemico (zanshin).
I kata o sequenze prestabilite, utilizzati nell’addestramento della scherma, erano composti da fluidi movimenti che simulavano un reale combattimento tramite colpi, fendenti, stoccate, affondi e parate che venivano scambiati alternativamente tra i due praticanti. Essi venivano ripetuti innumerevoli volte in modo non meccanico; le forme dovevano essere “vissute” con animo spontaneo, come un autentico scontro, facendo sì che l’arte del kenjutsu instaurasse nel bugeisha sicurezza morale, fiducia in se stesso e l’intraprendenza nel combattimento attraverso l’assidua pratica con un compagno.

giovedì 18 novembre 2010

venerdì 12 novembre 2010

Campionato Italiano Karate

Inizia il circuito delle qualificazioni per il Campionato Italiano di Karate, quast'anno per la Lombardia  la Federazione FEKDA ha scelto Cornaredo (Mi). Un evento imperdibile per tutti gli atleti che vogliono qualificarsi per le fasi successive.
Le finali si terrano a Brescia il 20 Febbraio 2011.


Trova tutte le informazioni della Gara sul sito della Federazione FEKDA:

Al mattino ci saranno le gare dei bambini e delle cinture da bianche a marroni ( imperdibile) e nel pomeriggio gare di Kata e Kumitè delle cinture nere ( IMPERDIBILE)

Partecipate numerosi ( o almeno i tre che leggono il blog )

Ciao a tutti, vi aspettiamo !!!

venerdì 5 novembre 2010

Un buon padre, una cattiva mazza da baseball e l’utilizzatore finale


Quella che segue è la lettera di  Bepi Covre, ex deputato leghista, imprenditore, sindaco di Oderzo, consigliere provinciale di Treviso che è stata pubblicata dal Mattino di Padova un paio di giorni fa. E’ indirizzata al nostro Cavaliere Supremo. E’ asciutta, diretta, efficace. Vale la pena di non farla passare inosservata.p.c.

Signor Presidente Berlusconi,
ho una figlia di 17 anni, ultima di due fratelli più grandi. Angela è una ragazza normale, che studia, fa sport, va alle feste che organizza assieme ai suoi compagni e coetanei. Se solo venissi a sapere che frequenta e va a feste dove ci sono «vecchietti» magari danarosi, profumati e stravaganti... Personaggi che potrebbero avere gli anni dei suoi genitori, se non dei suoi nonni?! Signor Presidente, mi sentirei un genitore fallito! Non per questo rinuncerei a prendere alcuni urgenti provvedimenti che vado ad elencare. Primo: due solenni scapaccioni alla figliola minorenne. Così come previsto dal manuale antico, consolidato della sana tradizione pedagogica contadina. Nei giorni a seguire, sbollita rabbia e senso di frustrazione, cercherei di ripristinare un corretto e utile dialogo con la figliola. Assieme alla moglie (madre della figlia) mi impegnerei su questo versante. Secondo: mi farei dare nome ed indirizzo dei vecchietti organizzatori del bunga/bunga. Prima ancora di denunciare e attendere lungaggini, accertamenti e indagini; prima ancora di coinvolgere la giustizia con i tempi secolari in cui si muove. Da subito farei visita ai vegliardi (mal invecchiati) ben munito di opportuna mazza da baseball! 

Signor Presidente, queste le mie istintive reazioni genitoriali alla lettura di quanto riportano i mass media; l'ultima tristissima vicenda che La riguarda unitamente alla minorenne extracomunitaria (nipote presidenziale) in realtà una irregolare, neppure cittadina italiana. Il mio non vuole essere un giudizio, piuttosto la reazione di un padre. Non mi interessa sapere se e quante volte e quando Lei Signor Presidente, ha visto, incontrato, aiutato la giovane Ruby. Non me po' fregar de meno. Trovo innaturale, sconveniente, immorale, inopportuno che un Signore di oltre settantanni, padre e nonno, organizzi feste a casa propria senza selezionare rigorosamente gli ospiti. Permetta cioè che persone minorenni si imbuchino... Io mia figlia ad Arcore non la manderei MAI.

Signor Presidente, è giusto che i giovani frequentino i giovani, gli anziani rimangano tra di loro. E' sempre andata così, lo impone il buon senso e la civiltà latina (in altri Paesi ci sono altri usi e costumi). Signor Presidente, Lei è un vecchietto, si rassegni, non è una colpa neppure una disgrazia, anzi un privilegio arrivarci. Dovrebbe essere felice. Pensi solo a quanti non ci arrivano...  Altra questione nella tristissima vicenda. Si legge che ha aiutato con del denaro la minorenne (nipote presidenziale). Gravissimo errore! Chi dà soldi, o fa la carità oppure è, nella migliore delle ipotesi, captatio benevolentia. Se è un gesto caritatevole, non andava fatto direttamente alla fanciulla. Presidente, doveva informarsi sui genitori e rivolgersi a loro. Vista la situazione nello specifico, cercare la Tutrice/Sorvegliante e trattare la questione a quel livello. Il fatto poi della telefonata in Questura, non so e non mi pronuncio. 

L'altra sera in conferenza stampa da Bruxelles, Lei Signor Presidente ha detto, per giustificare piuttosto che chiarire, che per governare gli italiani sta conducendo una vita infernale e massacrante. Per una questione liberatoria e di «igiene mentale», ogni tanto organizza delle feste per divertirsi con donne varie e assortite. A casa sua può fare ciò che crede. Certo, se non fosse il Presidente del Governo del Paese! Cosa che sempre più frequentemente dimentica e, sa perché dimentica? Perché la Sua memoria è coerente con la Sua età. Coerente e onesta, la memoria, ogni tanto sbircia l'anagrafe!  Mi conceda, Presidente Berlusconi, mica glieLo ha ordinato il geriatra di governare l'Italia! Lei si è proposto, molti l'hanno votata. Tutto ha un inizio, tutto ha una fine, c'est la vie, Monsieur Le President. Nessuno Le impedisce di fare un passo indietro e togliersi di torno. Lei ha detto che le case non Le mancano, ne ha ben venti tra cui scegliere. Scelga. Spiace solo constatare che ancora una volta, sull'altro versante politico, nebbia fitta, anzi la nebbia all'irto colle sale...............

martedì 2 novembre 2010

News from a different World

I protagonisti del nuovo scandalo bunga bunga sono Ruby, una minorenne che si fingeva la nipote di Mubarak, ed Emilio Fede, che si fingeva un giornalista.

"Dire che è la nipote di Mubarak."

Non sapevo fosse già partita la palla medica n.5 dal titolo: Scuse da raccontare alla questura per far rilasciare una ragazza minorenne accusata di furto, allo scopo di evitare che durante il suo stato di fermo si metta a raccontare delle serate passate con sue amiche coetanee e non a casa del Presidente del Consiglio.
Eurostat: più di un giovane su quattro è disoccupato. Berlusconi: “Vi aiuterei, se solo aveste diciassette anni e le tette grosse.”




Berlusconi è talmente sconvolto dal caso Ruby che sta pensando di non andare alla sua festa di 18 anni

Approvato disegno di legge sui minori. Carfagna: “Da oggi tutti i figli sono uguali per la legge.” A parte le nipoti di Mubarak.

Ruby: "Grazie a Berlusconi non sono finita sulla strada".
Una prostituta: "Grazie alla strada non sono finita da Berlusconi."
 
Il film più corto del mondo: dura un secondo. L'ho appena visto e devo dire che preferisco il libro.

Arriva l'ora solare: Berlusconi potrà stare con le escort un'ora in più. Evvaiiii !!!!!!!!!!!!!


Un italiano su 4 è disoccupato. Le altre tre sono minorenni.


Fareste ancora educare i vostri figli da quest'uomo, adesso?


Ruby: "Berlusconi è come la Caritas". O almeno come sarebbe la Caritas in un film di Tinto Brass.


Ruby compie 18 anni. Chissà cosa troverà stavolta nella busta della Caritas.


I cattolici contro Halloween: "Festeggiare non è da credenti" Prendere ordini da un uomo mascherato invece sì.


Terzigno, emergenza rifiuti. Berlusconi ha pronta la soluzione: "Sono i rifiuti di Mubarak."


Secondo una ricerca canadese, i bambini usano l'ironia già a 4 anni. Una cosa stupenda. Se tua mamma non si chiama Annamaria.

lunedì 25 ottobre 2010

Nelle mani del destino



Un grande guerriero giapponese che si chiamava Nobunaga decise di attaccare il nemico sebbene il suo esercito fosse numericamente soltanto un decimo di quello avversario. Lui sapeva che avrebbe vinto, ma i suoi soldati erano dubbiosi.


Durante la marcia si fermò a fin tempio shintoista e disse ai suoi uomini: " Dopo aver visitato il tempio butterò una moneta. Se viene testa vinceremo, se viene croce perderemo. Siamo nelle mani del destino".


Nobunaga entrò nel tempio e pregò in silenzio. Uscì e gettò una moneta. Venne testa. I suoi soldati erano così impazienti di battersi che vinsero la battaglia senza difficoltà.


" Nessuno può cambiare il destino" disse a Nobunaga il suo aiutante dopo la battaglia.


" No davvero " disse Nobunaga, mostrandogli una moneta che aveva testa su tutt'e due le facce.


________________________________________


Commento: Non possiamo cambiare certi aspetti del destino, ma, per quanto riguarda le nostre scelte e il nostro impegno, tutto dipende da noi. È vero che i condizionamenti ci sono stati per lo più instillati dagli altri, ma è anche vero che, da un certo punto in avanti, da quando cioé ne diventiamo consapevoli, saremo noi a decidere come affrontarli, se accettarli o liberarcene. In meditazione si fa affidamento sulla propria forza interiore (jiriki). È ad essa che si fa appello per risolvere i problemi.

mercoledì 20 ottobre 2010

PINK FLOYD - Shine on you crazy diamond

Shine on you crazy diamond

Ricordi quando eri giovane, splendevi come il sole.
splendi su di te, diamante pazzo
ora c’è un’espressione nei tuoi occhi,
simile ad i buchi neri nel cielo
splendi su di te, diamante pazzo
sei stato catturato nel fuoco incrociato
di infanzia e notorietà
soffiato via dalla brezza d'acciaio
vieni, oggetto di risate lontane,
vieni sconosciuto, leggenda, martire, e splendi!


hai raggiunto il segreto troppo presto,
hai pianto per la luna
splendi su di te, diamante pazzo
minacciato dalle ombre nella notte,
ed esposto alla luce
splendi su di te, diamante pazzo
beh, hai esaurito il tuo benvenuto
con precisione casuale,
hai cavalcato sulla brezza d'acciaio
vieni modaiolo, visionario, vieni pittore,
pifferaio, prigioniero, e splendi!

lunedì 11 ottobre 2010

Dopo otto anni di matrimonio scoprono che bisogna fare sesso per avere figli

Una coppia di coniugi tedeschi si è presentata in una clinica per la fertilità  dato che, dopo otto anni di matrimonio, non avevano ancora avuto figli, e non riuscivano a capire perché. Gli esami però non hanno evidenziato alcun problema fisico in nessuno dei due coniugi. Grande è stato lo stupore del medico quando alla domanda “Quanto spesso fate sesso?”, la coppia (36 anni lui, 30 lei) lo ha guardato interrogativa e gli ha chiesto: “cosa intende esattamente?”.
È  emerso che la coppia è cresciuta in un ambiente ultra-religioso, e nessuno aveva mai spiegato loro come nascono i bambini. I medici sottolineano: “Non stiamo parlando di persone mentalmente ritardate, ma di persone che  dopo anni di matrimonio non erano consapevoli dei requisiti fisici per procreare“.
La coppia  è stata messa in cura presso un terapista sessuale. Inoltre la clinica ha avviato una ricerca per scoprire se vi siano altre coppie nelle stesse condizioni.
Direi che la notizia si commenta da sè....................................

giovedì 7 ottobre 2010

Miracolo a Palermo

Pensare che magari lavoriamo e paghiamo le tasse anche per pagare la sua pensione di invalidità...........
W L'ITALIA

martedì 28 settembre 2010

Stone Balancing

Lo “stone balancing” e’ una disciplina mentale rivolta a porre in equilibrio pietre e massi di varie forme
senza alcun supporto ulteriore a quello delle stesse forze di gravita’.

Il balancing ha una stretta relazione con la pratica ZEN, sia nell'esecuzione che nel risultato, in quanto è essenzialmente un viatico per la meditazione, l’aumento della sensibilita’ mentale e la percezione dello scambio di energia tra il soggetto e la pietra da porre in equilibrio. Il tempo di esecuzione non e’ prevedibile, l’energia che scorre dal soggetto alla pietra diventa via via piu’ evidente , l‘effetto rilassante  per la psiche si acquisisce nel tempo grazie anche al luogo dove solitamente si esercita : mare, fiumi , ovunque vi sia acqua in movimento e silenzio.
Selezione
La prima operazione è di selezione delle pietre da utilizzare ; sono solitamente sferiche o cilindriche. Almeno inizialmente devono avere un punto – che sara’ quello di appoggio in equilibrio – leggermente piano .
Il formato, il peso e la struttura delle pietre sono vitali. A seconda che il soggetto sia mancino o destro deve scegliere pietre con opportune conformazioni, testarle nella mano dominante (sinistra per mancino e destra per il destro) cosi’ da percepire se gia’ in se’ la pietra ha potenzialita’ di equilibrio corretto.
E’ importante dedicare tempo alla selezione e ai test per includere o escludere le pietre prima di iniare il vero e proprio “balancing”.
La forma , la rugosita’ o meno della superficie, il colore , le dimensioni, dipendono dall’umore del  “balancer” e dalla difficolta’ che ritiene di poter affrontare in funzione dell’esperienza. Nelle prime prove e’ importante partire con forme semplici per poi passare nel tempo a forme complesse come quelle delle foto che vi mostriamo.
Selezione
La prima operazione è di selezione delle pietre da utilizzare ; sono solitamente sferiche o cilindriche. Almeno inizialmente devono avere un punto – che sara’ quello di appoggio in equilibrio – leggermente piano .
Il formato, il peso e la struttura delle pietre sono vitali. A seconda che il soggetto sia mancino o destro deve scegliere pietre con opportune conformazioni, testarle nella mano dominante (sinistra per mancino e destra per il destro) cosi’ da percepire se gia’ in se’ la pietra ha potenzialita’ di equilibrio corretto.
E’ importante dedicare tempo alla selezione e ai test per includere o escludere le pietre prima di iniare il vero e proprio “balancing”.
La forma , la rugosita’ o meno della superficie, il colore , le dimensioni, dipendono dall’umore del  “balancer” e dalla difficolta’ che ritiene di poter affrontare in funzione dell’esperienza. Nelle prime prove e’ importante partire con forme semplici per poi passare nel tempo a forme complesse come quelle delle foto che vi mostriamo.

La fase costruttiva
Lo sviluppo dell'equilibrio richiede pazienza e concentrazione. E’ quasi impossible realizzare il balancing in pubblico. L'attività è essenzialmente riservata e meditativa.
La prima operazione è di selezionare la pietra dell'ancoraggio e di disporla sul luogo scelto, assestandola saldamente a terra come una superficie fondamentale. Si affronta poi il primo balancing con la pietra piu’ stabile.
È importante non predeterminare  il numero di pietre e la figura con precisione, ma piuttosto prendere tali decisioni man mano che l’esercizio procede.
Disporre una nuova pietra su quelle gia’ in equilibrio, richiede la risposta a cio’ che viene definito "equilibrio interno" della pietra. La disposizione di iniziale dovrebbe essere realizzata tranquillamente ma con elevato grado di risolutezza.
L'equilibrio non sarà sempre sullo stesso lato , dovra’ seguire la sensibilita’ alla gravita e alle singole forze del balancing che si va costruendo. Saprete quando ridurre il sostegno della nuova pietra man mano che l’esperienza e la sensibilita’ crescera’ in voi .
Solo quando la sensazione che la nuova pietra possa auto-gestire l’equilibrio dovrete ridurre la vostra pressione della mano in piccole fasi successive fino al completo “balancing”.
L’operazione piu’ complessa e fondamentale e’ sempre il “placing” della nuova pietra poiche’ questa


dovra’ prima di tutto rispettare l’equilibrio di quelle esistenti e poi costruirsi il proprio


(leggete in questa frase molti significati zen).

Occasionalmente il balancing di una pietra aggiuntiva potrebbe richiedere la variazione della posizione di una pietra gia’ in equilibrio.
Attenzione a questa operazione , fatela se proprio e’ necessario poiche’ potrebbe minare “a ritroso” l’equilibrio complessivo raggiunto.
Il completamento
Il completamento è legato all'estetica della struttura totale. Non si richiede un numero preciso o elevato di pietre in equilibrio, a volte i livelli estetici si raggiungono anche con poche pietre in posizioni spesso sorprendenti. Spesso le strutture realizzate a forma di fungo sono le piu’ sorprendenti ed esteticamente belle come alcuni soggtti dei quadri di Miro’.
Qualunque sia  l'effetto finale si realizza con l’allontanamento della nostra mano e l’inizio della percezione visiva del risultato. E’ sorprendente l’energia positiva, rigenerante e rilassante che alcuni risultati portano a chi realizza un’opera di balancing. Fermatevi a lungo ad osservarla, da piu’ angolazioni, condividete la gioia e il momento estetico con qualcuno o se siete soli, ricordatevi di fotografarlo.
La durata
Come qualsiasi struttura in equilibrio tale stato ha una durata limita : da pochi secondi a giorni interi . Quanto durera’ l’opera dipende dal tipo di balancing, dal luogo, dagli agenti atmosferici. Il tempo inevitabilmente li distruggera’ . Il regalo di un lungo tempo di balancing sorprendera’ chi ha creato l’opera cosi’ come un casuale atto di bellezza magari fermato per sempre in una splendida foto.
P.S.
La prima foto in alto è opera mia ( lo si capisce dalla semplicità)

 

giovedì 23 settembre 2010

Azioni Meritorie


Un giorno Chao-chou trovò un discepolo inchinato davanti ad una statua del Buddha e lo colpì con un bastone.
Il monaco protestò: "Non è un atto meritorio adorare il Buddha?"
"Si," rispose il maestro "ma è ancora più meritorio lasciar perdere gli atti meritori."


Commento: Quando in campo religioso, si compiono azioni /con l'intenzione/ di averne qualcosa in cambio, si è già al di fuori di un'autentica spiritualità. Per lo Zen, anche la sola intenzione di raggiungere l'illuminazione diventa un ostacolo alla sua realizzazione; figuriamoci i comuni riti religiosi compiuti con lo scopo dichiarato di acquisire meriti nell'aldilà o per qualche altra vita. Siamo in effetti, più che nel campo etico, in quello economico: /do ut des/. Uno scambio con un Dio considerato un mercante levantino o un banchiere.

mercoledì 22 settembre 2010

CONATI


Nicola Cosentino ( parente acquisito del boss dei Casalesi Giuseppe Russo detto Peppe O'Padrino), Ex Sottosegretario di Stato all'Ecconomia e alle Finanze  accusato di aver avuto un ruolo di primo piano nell'ambito del riciclaggio abusivo di rifiuti tossici in Campania. Nel Novembre 2009, dai magistrati inquirenti fu inviata alla Camera dei deputati una richiesta di autorizzazione a procedere per l'esecuzione della custodia cautelare per il reato di concorso esterno in associazione camorristica. La richiesta fu respinta dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, e appoggiato nella sua Candidatura a Governatore per il PDL della Regione Campania da personaggi coinvolti  nello scandalo dell'eolico in Sardegna e nella Nuova P2, tra questi l'attuale Governatore della Sardegna Ugo Cappellacci.
Oggi, con votazione segreta ( chissà perchè) alla Camera hanno votato NO alla richiesta di usare le intercettazioni da parte degli Inquirenti per i casi di cui questo Gentiluomo è accusato.
Alle prossime elezioni farò un esercizio, tiro giù i nomi dei candidati che mettono i loro bei faccioni da culo sui manifesti, e vado a leggere in internet, su qualche sito tipo Wikipedia, il curriculum vitae.
I più belli li pubblico, magari non li voto..............
In questo governo, forse solo il 10% ha la fedina penale pulita, e questo spiega perchè non vogliono essere intercettati.
Ma dei problemi reali degli Italiani non frega niente a nessuno ?
BLEAAAAHHH

giovedì 16 settembre 2010

DIGITALE EXTRATERRESTRE



M.Travaglio da Il Fatto Quotidiano, 15 settembre 2010

Se la finiana Angela Napoli dice che alcune parlamentari del Pdl si sono prostituite in cambio del seggio, tutte le parlamentari del Pdl la querelano. Se invece il turboberlusconiano Giorgio Stracquadanio dice che è cosa buona e giusta prostituirsi in cambio del seggio, tutto va ben madama la marchesa. Dipende da chi lo dice. Se un’esagitata di un centro sociale lancia un fumogeno contro Bonanni alla festa del Pd, non si parla d’altro per una settimana, il Pd è costretto a scusarsi e viene accusato di “squadrismo” dal ministro Brunetta. Se invece orde di ultras leghisti dell’Atalanta lanciano decine di fumogeni contro il ministro dell’Interno Maroni alla “Berghem Fest” della Lega, il giorno dopo non ne parla più nessuno, nessuno si scusa con nessuno e Brunetta zitto. Dipende da chi li lancia, i fumogeni, e alla festa di chi.

Appena un giornalista gli fa una domanda, il ministro Bossi estrae il dito medio: anche lui è passato al digitale terrestre, anzi extraterrestre. L’altro giorno, per cambiare un po’, ha fatto una pernacchia (a quando un bel ruttino o una graziosa scoreggina? Comunicazione anal-ogica). E tutti giù a ridere: che simpaticone, il nonnetto sta guarendo. Figurarsi se uno del centrosinistra (o peggio ancora un finiano) si permettesse qualcosa del genere.
Mesi fa, al Parlamento portoghese, il ministro dell’Economia Manuel Pinho ha fatto le corna a un deputato dell’opposizione: il premier José Socrates ha subito parlato di “gesto inaccettabile” e l’ha dimissionato su due piedi. Da noi, dipende.
Se il centrosinistra prende i voti da qualche parlamentare eletto con l’opposizione, ma anche dei senatori a vita, è “ribaltone” e “tradimento”. Se il centrodestra compra venti parlamentari dell’opposizione, si chiama “gruppo di responsabilità nazionale”. Per stabilire chi è voltagabbana e chi no, dipende da chi la volta, la gabbana. “La sinistra ha un’insopprimibile attrazione verso i dittatori”, disse B. l’8 aprile 2003. Poi definì Putin “dono di Dio”, elogiò il tiranno bielorusso Lukashenko, baciò la mano a Gheddafi e gli regalò motovedette e munizioni per sparare ai nostri pescherecci (a quando qualche bel missile ad alta precisione?). Ma c’è dittatore e dittatore: dipende.

Per B. vale la regola di un vecchio spot del dentifricio Chlorodont: con quella bocca lui può dire ciò che vuole. Lui e i suoi. L’altro giorno ha così sintetizzato la sua concezione della democrazia: “Il dissenso dev’essere positivo, costruttivo. Non deve diventare quotidiano attacco all’immagine del governo, della maggioranza, del primo ministro”. Il famoso dissenso-assenso. Quando la Meloni ha osato ipotizzare l’incandidabilità dei condannati, ha replicato: “Sono assolutamente d’accordo, ma a patto che il giudizio non lo dia una certa magistratura, ma un organo interno al nostro partito”. Il partito auto-pulente.
Quanto a Gheddafi, “ho chiesto perdono per quel che han fatto i nostri predecessori in Libia, così abbiamo trasformato il 30 agosto da festa della vendetta a festa dell’amicizia”. Ecco cos’erano le mitragliate italo-libiche sui pescatori italiani: i fuochi d’artificio della festa dell’amicizia. Stampa e tv di regime vigilano occhiute su questa impar condicio, disperdendo con gli idranti chi osa criticare il governo e minimizzando le sparate del governo. Ieri, sul solito Pompiere, il solito Pigi Cerchiobattista conciava per le feste il mite Nicola Zingaretti, reo di aver dichiarato che, grazie alla Gelmini, “la scuola italiana vive uno dei giorni più brutti del dopoguerra”. Parole che Pigi, tutto spettinato, definisce “lessico apocalittico”, “oltranzismo”, “demagogia”, “esasperazione”, “grillismo di maniera”, “invettive e insulti che ammorbano la politica italiana”. E manca poco che chiami la forza pubblica. Silenzio invece sulla lucida difesa della Gelmini per la scuola statal-leghista di Adro: “Chi polemizza con il sindaco di Adro dovrebbe farlo per coerenza anche quando sono simboli della sinistra a entrare in classe”. Si ignora quali simboli della sinistra abbia in mente la poveretta: probabilmente, i libri.

martedì 14 settembre 2010

Prodigi


"Il vero miracolo non è volare in aria o camminare sulle acque, ma camminare sulla terra."

 
Commento: Un'umanità di bambini cerca il miracoloso in fatti "soprannaturali" come la lievitazione, le statue che piangono, le guarigioni improvvise, le visioni, le apparizioni, le profezie, ecc., e non sembra rendersi conto di quale grande prodigio sia camminare, mangiare, amare, dormire e così via. Alcune religioni hanno diffuso questa immagine del divino e del miracoloso, contribuendo a svalutare la vita di tutti i giorni, le "umili" funzioni quotidiane. Lo Zen ci ricorda invece che proprio le azioni più comuni rappresentano qualcosa di miracoloso. Nessun evento soprannaturale, nessuna nostra creazione artificiale, riuscirà mai ad eguagliare il miracolo di guardare, di star seduti, di respirare, di digerire... di essere. Meditate gente, meditate....................

venerdì 10 settembre 2010

PER NON DIMENTICARE LA FOLLIA UMANA

Domani ricorre il nono anniversario dell'attentato terroristico dell' 11 Settemre 2001 al World Trade Center di New York, conosciute come le torri gemelle.
Ho un ricordo molto vivo di quando, accendendo la TV di ritorno dalla prima vacinazione di mio figlio, vedevo le immagini della torre nord con fumo e fiamme a causa dello schiando di un aeroplano avvenuto alle 08:46 ora di NY. Il tempo di chiedersi come poteva mai essere successo un incidente simile, se si fosse trattato di un guasto alle apparecchiature del velivolo o di un malessere del pilota, che un secondo aereo si schiantò sulla torre sud.
In quel momento ricordo di aver avuto un brivido lungo la schiena, e mentre le immagini televisive mostravano quelle immagini in diretta, i cronisti cominciarono a parlare di attacco terroristico.
Immagini strazianti che mostravano,  dalle persone che si lanciavano nel vuoto per non perire nell'incendio ai pompieri che facevano il possibile e l'impossibile per salvare le persone intrappolate nei due grattacieli, tutta la follia umana nelle sue sfumature fino all'apocalittico crollo quasi contemporaneo delle due torri in un boato definitivo.
Ricordo anche l'impressione che mi fecero i tre minuti di silenzio che si tennero in omaggio alle vittime che coinvolsero radio e TV.
Fu come se tutto il mondo fosse scomparso insieme alle Twins Towers.

Alle 2974 vittime di cui 343 Vigili del Fuoco, ai 24 dispersi nel crollo e a tutte le vittime di atti terroristici, va il mio modesto pensiero.

Marcello 

lunedì 6 settembre 2010

La Storia dei 47 Ronin


La storia
La storia inizia dalle celebrazioni indette dallo Shogun, capo del governo e detentore del potere assoluto nel Giappone feudale, per accogliere un inviato Imperiale - il Maresciallo Achi Kari.

Tokugawa Tsunayoshi, lo Shogun, sceglie Asano per prepare l'accoglienza. Gli affianca, in questo compito, Kira Kozukenosuke Yoshinaka (1641-1702), preposto ad istruirlo sull'etichetta di corte.

Tra i due crebbe però una forte antipatia e Kira fece ogni sforzo per mettere in imbarazzo il suo allievo.
Finquando, nell'aprile del 1701, la situazione esplose nel palazzo dello Shogun.

Kira insultò Asano ancora una volta, tanto da costringerlo a sfoderare la spada ed a cercare di colpirlo.
Kira fu solo ferito dall'attacco ed Asano fu posto sotto custodia.
Colpire un altro uomo come gesto di rabbia era contro la legge, fare questo nella casa dello Shogun era impensabile.

Asano fu costretto ad uccidersi praticando il seppuku per aver violato le regole di corte.
In seguito la sua famiglia, che era molto ricca, finì in rovina (furono confiscati tutti i possedimenti di Asano) e i suoi samurai furono costretti a sciogliersi.

Il piano di Oishi
Quando la sfortunata notizia raggiunse il castello di Asano i suoi abitanti furono trascinati dal clamore e si impegnarono in focose discussioni circa il da farsi.
Alcuni erano favorevoli ad accettare il loro destino ed a disperdersi mentre un altro gruppo era intenzionato a difendere il castello e a dare battaglia al Bakufu, il governo dello Shogun.
Oishi Kuranosuke, a capo dei samurai, raccomandò ai sostenitori di Asano di abbandonare il castello e di lasciare che la confisca avvenisse pacificamente e di lottare per riabilitare il nome della famiglia Asano e nello stesso tempo preparare la vendetta nei confronti di Kira.
Così, il gruppo dei samurai di Asano - ormai ronin, letteralmente uomo onda, samurai senza padrone, senza un signore da servire - cominciarono a preparare un accurato piano di vendetta.
Kira non era uno stupido ed aspettandosi qualche attentato alla sua vita da parte degli uomini di Asano incrementò la sua guardia personale e le misure di sicurezza.
Il piano di Oishi fu in primo luogo di placare ogni sospetto prendendo tutto il tempo necessario in attesa del momento giusto.
Per questo scopo finale i 59 ronin che aderirono al piano di Oishi nascosero le loro armi e le armature prima di disperdersi ostentatamente, alcuni cercando lavoro mentre altri, tra i quali lo stesso Oishi, abbandonandosi a vita randagia come se avessero perso ogni speranza per il loro futuro.
In una occasione, addirittura un samurai di Satsuma incrociando Oishi ubriaco in strada gli sputò addosso dicendogli che non era più un vero samurai.
Valutate tutte queste cose, Kira cominciò a pensare di non essere in pericolo e nel corso di un anno rilassò la guardia.

Fu a questo punto che i ronin colpirono.

Esecuzione del Piano
47 di loro si riunirono il 14 dicembre del 1702 (12 avevano ceduto ed erano tornati alle loro famiglie) e, dopo aver recuperato dal nascondiglio armi ed armature, si prepararono a cogliere la loro vendetta in quella stessa notte nevosa.
Giunti al palazzo di Kira, in Edo, si divisero in due gruppi ed attaccarono senza alcun indugio.
Il primo gruppo scavalcando la recinzione sul lato posteriore del palazzo mentre il secondo forzava l'ingresso principale abbattendone il cancello con un maglio.
I 61 samurai di Kira furono presi completamente di sorpresa, risposero con spirito e tentarono di resistere, ma furono letteralmente travolti, molti perirono o furono seriamente feriti, mentre solo uno dei ronin perse la vita nell'attacco.

Kira fu scovato nascosto in un ripostiglio e portato al cospetto di Oishi il quale gli offrì la possibilità di suicidarsi.
Kira non rispose e Oishi lo uccise con la stessa spada che Asano aveva usato per darsi la morte.
La vendetta era compiuta.

L'assassinio di Kira mise il Bakufu in grande difficoltà.
Dopo tutto i 46 ronin superstiti non avevano fatto altro che mostrare la lealtà verso il proprio signore come ci si sarebbe aspettato da un qualunque vero samurai.
In più, la decisione di costringere Asano al suicidio e di confiscare i beni del suo dominio senza intraprendere alcuna azione nei confronti di Kira e delle sue responsabilità nella vicenda, non era stata accettata con favore e non era stata assolutamente una decisione popolare, tanto che ad un certo punto anche uno degli ispettori incaricati delle indagini aveva protestato contro il verdetto ed era stato degradato.

La vendetta d'onore punita dalla legge
Nondimeno il Bakufu decise che il mantenimento dell'ordine dovesse prevalere e così ai ronin fu ordinato di effettuare il seppuku. Per ordine dello Shogun però "il più giovane tra loro -Terasaka Kichiemon- dovrà rimanere in vita, affinchè egli e la sua discendenza compiano regolarmente le offerte rituali agli spiriti dei suoi leali compagni" e per raccontare questa storia... “
Il 4 febbraio 1703 Oishi e i suoi ronin procedettero ad eseguire la sentenza. I loro corpi furono quindi portati al Sengakuji per essere cremati tutti assieme e tumulati vicino ad Asano.

La vendetta dei 47 ronin continuò ad alimentare controversie per tutto il periodo Edo.

Ancora oggi il Sengakuji è molto popolare a Tokyo ed è meta di moderni ammiratori di quella lealtà coraggiosa che fu espressione della cultura samuraica del periodo Edo.

Alla fine, Oishi e dei suoi ronin divennero degli eroi per il popolo, simbolo di lealtà, coraggio e onore.

mercoledì 1 settembre 2010

La statua del Buddha

Un maestro zen si era fermato, durante un viaggio, in un tempio.
Poiché faceva freddo, per non morire congelato, aveva preso una statua di legno del Buddha e le aveva dato fuoco.
Il sacerdote del tempio, vedendo le fiamme, si era svegliato ed era accorso: credeva che si trattasse di un incendio.
Quando vide quel che succedeva, fu sconvolto dal sacrilegio. "Che cosa hai fatto?" gridò. "Hai bruciato il corpo del Buddha!"
Il maestro prese un bastone e si mise a frugare tra le ceneri.
"E ora che cosa fai?" gli domandò il sacerdote.
"Cerco le ossa del Buddha."
"Quali ossa? Non vedi che è una statua di legno?"
"Allora, per favore, portami un altro Buddha da bruciare."
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Spiegazione: Ecco illustrate due opposte concezioni del sacro: quella simbolico-rituale del sacerdote e quella sostanziale del maestro zen. Per il primo, il sacro, il religioso, era costituito dalle statue, dal tempio e dalle sue liturgie; per il secondo era dato dalla vita stessa e dalle sue necessità. Era più importante conservare una statua o un uomo in carne ed ossa? "Dio non abita in edifici costruiti da mano d'uomo" dice la Bibbia. Viene talvolta il sospetto che i templi e le chiese servano non per avvicinare l'uomo alla trascendenza, ma per farla uscire dalla vita di tutti i giorni, per poterla dimenticare con più facilità. Abituiamoci a ritrovare il divino, al di là delle contrapposizioni, in quel naturale "tempio dello spirito" che é la nostra stessa mente pacificata.

Osservazione personale:
Se la statua fosse stata in pietra, anzichè in legno, questa storia non sarebbe esistita, o sarebbe finita dopo " e poichè faceva freddo.......".
Morì !!!.

giovedì 26 agosto 2010

Il desiderio

Una volta, due monaci, Tukuo e Ekido, stavano attraversando un torrente quando scorsero una bella ragazza in kimono e sciarpa di seta che cercava, senza riuscirci di fare altrettanto. Tukuo, senza pensarci, la prese in braccio e la portò dall'altra parte.
Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte.
Allora non poté più trattenersi. "Noi monaci non avviciniamo le donne" disse a Tukuo " e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l'hai fatto?". Lo rimproverò.
"Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù sulla riva" disse Tukuo. "Tu invece la stai ancora portando con te?".
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Significato:
L'insegnamento zen punta alla sostanza dei problemi: che senso ha, per esempio, fare un voto di castità quando si arde dal desiderio? È solo un andare contro natura.
Il problema non è desiderio o non-desiderio, sesso o castità: il problema è di essere se stesso.
Chi si reprime, non può realizzarsi.

mercoledì 25 agosto 2010

Storiellina Zen


La pacificazione
Un giorno Hui-k'o si presentò a Bodhidharma e gli disse: "La mia anima è tormentata: ti prego, dalle pace!"

"Portami qui la tua anima e io le darò pace."

"Come faccio? Quando la cerco, non la trovo."

"Allora è già in pace."
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Commento: Anche l'idea di "anima" è un prodotto della mente, e così quella di ego. Il problema è che noi finiamo per credere reali semplici immagini simboliche, e su di queste costruiamo interi sistemi filosofici che incidono pesantemente sulla nostra vita. Il discepolo di Bodhidharma si era costruito una "storia" sulla propria "anima tormentata", e in base a questa fantasia soffriva realmente. Ma, quando il maestro gli fece notare la sostanziale irrealità di quella idea, ecco che anche i tormenti mentali gli apparvero di colpo inconsistenti. Impariamo a constatare come gran parte delle nostre sofferenze sia un prodotto della mente. Cerchiamo di dare un'occhiata al di là di questa immaginazione mentale che ama la contrapposizione. Anziché essere vittime di ciò che pensiamo, diventiamone i padroni.
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lunedì 23 agosto 2010

E si ricomincia...........

Venerdì 20 Agosto sono ufficialmente finite le vacanze, e così si ricomincia un altro anno lavorativo.
Non mi posso lamentare, sono state delle belle vacanze.
Ripartiamo un pò più rilassati, con tanti buoni propositi e con la speranza di migliorare...
Si sà che la speranza è l'ultima a morire no !?!?!?!?!?!
Vedremo come si metterà.

lunedì 16 agosto 2010

Ferragosto

E' arrivato il ferragosto e si è portato via....................
un sacco di maialini.

Siccome aveva freddo, ho dovuto......

accendere un fuoco e metterlo vicino affinchè si scaldasse un pò.

Quando poi era abbronzato da entrambe i lati, gli abbiamo reso onore


Ormai mancano pochi giorni al rientro a casa, ma sono sicuro che insieme alle valige porteremo a casa anche ranti bei ricordi ( e chili in più, accidenti).

Bye.

venerdì 13 agosto 2010

Tramonto



TRAMONTO


Al tramonto gli ultimi granelli
di sabbia scorrono nella clessidra del tempo.

L'aria si fa fresca e lunghe ombre scivolano mute
sulle orme ancora tiepide di un sole esausto.

I rumori del giorno si sono sopiti assieme alle attese
che giacciono stanche sulla sabbia ormai passata.







mercoledì 11 agosto 2010

Sempre Spinoza

Troppe connessioni


Tengono banco le indagini sulla nuova P2. Le solite repliche estive.
Verdini lascia la presidenza della sua banca. Ora dovrà riabituarsi a un normale portafogli.
Berlusconi: “La legalità è la mia stella polare”. Nel senso che è distante svariati anni luce.
Dell’Utri resta solo un’ora in procura. Poi doveva vedere degli amici.
Il senatore è rimasto in silenzio davanti ai giudici. Capita, dopo tanti anni, di non avere più niente da dirsi.
Napolitano: “La magistratura vada a fondo”. Almeno su una cosa è d’accordo con Dell’Utri.
Stupore a Roma: Berlusconi entra in un negozio di casalinghi. La dura vita del single.
(Di certo non cercava uno zerbino. Ne ha già abbastanza)
Altri due militari italiani muoiono in Afghanistan. Ancora poco e per me abbiamo vinto.
“Queste notizie creano dolore” ha dichiarato Berlusconi ripiegando la Gazzetta.
La Russa: “L’obiettivo della missione è sempre lo stesso”. Mandare al creatore abbastanza gente per fingersi una potenza.
Criminali tentano di rubare le reliquie di Padre Pio. Ormai non passa giorno senza una rapina in banca.
La chiesa di Scientology di Roma organizza una visita guidata. Solo per oggi ingresso gratuito.
“La musica è incompatibile con l’Islam”, ha dichiarato l’ayatollah Khamenei bussando con la scopa sul soffitto.
Vince diecimila euro al Gratta e vinci, ma non può ritirarli perché non è italiano. Che comunque è una bella consolazione.
New York, uomo sopravvive dopo essere stato colpito da 21 proiettili. Vendeva bibbie tascabili.

lunedì 9 agosto 2010

SPINOZA dalle ferie

Verranno a chiederti del nostro amore


Berlusconi intima a Fini di lasciare la Camera. Senza nemmeno chiamargli un taxi.

Fini cacciato dal Pdl. Il consiglio ora è di correre a zig zag.

Berlusconi: “L’offerta di tregua è arrivata troppo tardi”. Potete dire ai finiani di uscire da quel cavallo.
(In pratica, Fini torna alle origini. Fa scismi)

Anche Bocchino, Briguglio e Granata fuori dal Pdl. I pm li guardano già con disinteresse.

I tre saranno deferiti al collegio dei probiviri. Appena l’ufficio casting di Mediaset li avrà scelti.
(I probiviri del Pdl. Una figura ormai leggendaria, come gli scopamici)

Una nota di Palazzo Chigi: “Sui giornali ricostruzioni fantasiose”. Su uno c’è addirittura scritto “Repubblica”.

Berlusconi: “Non sono più disposto ad accettare il dissenso”. Caccia Fini e gli ruba pure le idee.

L’editoriale di Minzolini ci ricorda che queste voci di crisi sono spesso esagerate. E comunque nulla che non si possa risolvere restando a casa nelle ore più calde.

Ora Fini è in trincea. Finalmente ha un buon motivo per strisciare.

Si rincorrono indiscrezioni sul nome del nuovo gruppo dei finiani: tra le proposte Azione Nazionale, Nazione e Libertà, Futuro Nazionale, Futuro e Libertà, Decima Mas.

Berlusconi: “Mi sono tolto un peso, come quando ho divorziato”. Un bel messaggio per l’elettorato cattolico.

A una domanda sulla possibilità di elezioni anticipate Bossi mostra il dito medio. Lo prendiamo come un forse.

Si attendono le dichiarazioni di Gasparri. Prima che il gallo canti.

Bersani: “Il governo non c’è più”. Finalmente ora sono pari.

Il Pd si riunisce in assemblea per analizzare la situazione: come salvare il governo stavolta?

“La maggioranza è autosufficiente” ha detto Bossi cagandosi addosso.

Ciao.

sabato 7 agosto 2010

Prima settimana

E' passata una settimana dal nostro arrivo a Porto Pino, ed è tutto molto bello. Più o meno come lo ricordavo. Purtroppo dopo la nomina del nuovo presidente di regione è stato dato il via libera alla costruzione selvaggia di case e casette d'ovunque, rovinando quello che era l'aspetto selvaggio del posto, ma d'altronde ogniuno ha ciò che ha votato......... ad ogni modo , qualche immagine del posto.

Ciao.
Questo è ciò che si vede dalla nostra casetta.........

Il mare.....

Arte da spiaggia....

Turisti verso le dune...............

Le dune................................

Alla prossima, Ciaoooooooooooooooooo

venerdì 30 luglio 2010

Oggi si parte per le vacanze.
La società Grandi Navi Veloci mi ha già comunicato tramite sms che ci sarà ritardo a causa del traffico portuale, e che palle !!!!!!!!!!!! Cominciamo bene.
Non vedo l'ora di arrivare.
Durante le vacanze pubblicherò qualche foto del posto dove sarò. Una è già quella sopra.
Buone vacanze a tutti ( quelli che le fanno)!!!!!

giovedì 29 luglio 2010

LENTAMENTE MUORE

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni

giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non

rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

 
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su

bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno

sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti

all'errore e ai sentimenti.

 
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul

lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un

sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai

consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi

non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente

chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i

giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

 
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non

fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli

chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di

respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida

felicità.


(P. Neruda)